Rifugio Monzino, il rifugio degli alpinisti del Monte Bianco (AO)
Il rifugio Monzino si trova in Valle d’Aosta, arroccato su un costone panoramico sul versante meridionale del Monte Bianco, la cima più alta delle Alpi con i suoi 4808 metri d’altezza. La posizione del rifugio a 2590 metri sul livello del mare offre un panorama notevole, non tanto per la vista sulla val Veny, ma soprattutto per quanto incombe alle sue spalle.
L’Aiguille Noire, la Cresta di Peuterey, e gli enormi pilastri del Monte Bianco vi sovrastano e vi fanno sentire piccoli piccoli. La storia dell’alpinismo è lì davanti a voi, e in effetti parlare del rifugio Monzino significa parlare di alpinismo. Questa infatti è la sua vocazione: si tratta di un rifugio frequentato al 99% da alpinisti.
Quest’anno (estate 2019)
Ho scambiato due chiacchiere con Mauro, che manda avanti il rifugio con grandissima passione ed energia.
Il ghiacciaio del Freney è molto crepacciato, invece il ghiacciaio del Brouillard è stato descritto da alcuni salitori come una ‘pista da sci’. Le temperature della notte purtroppo sono sempre alte e, mi ricorda Mauro, farebbero comodo dieci gradi in meno durante la notte per rinsaldare il ghiaccio. Tuttavia, l’attività alpinistica è intensa al rifugio, soprattutto…di notte.
Effettivamente come tanti altri rifugi che aprono le porte alle alte quote, anche al rifugio Monzino la notte è un momento di grande attività. Primo turno di colazioni a mezzanotte, secondo alle 3 ed infine la colazione comoda alle 6 del mattino, per i pigroni che si cimentano con le vie più brevi.
Rifugio Monzino, le attività
Il rifugio Monzino è il punto di partenza per molte ascensione impegnative e alpinisticamente difficili del versante sud del Monte Bianco: Cresta dell’Innominata, Cresta dei Brouillard, Aiguille Croux, Aiguille Noire de Peuterey, Dames Anglaises.
Dal rifugio Monzino è possibile traversare ai bivacchi Crippa e Lampugnani-Grassi, e al bivacco Borelli attraverso il Col Chasseur (la cosiddetta Granta Coursa, in ricordo della Corsa che qui si svolgeva negli anni 70), itinerario raccomandato ad esperti e attrezzati.
Per ogni dettaglio non esistate a contattare Mauro presso il rifugio e a leggere i suoi continui aggiornamenti sulla pagina Facebook, un vero diario di bordo del rifugio!
Il Panorama dal Rifugio Monzino

Rifugio Monzino Ambiente
Si erge tra i tormentati ghiacciai del Brouillard e del Freney, a loro volta circondati dallo splendido e severo anfiteatro costituito dalla già citata Aiguille Noire e dalle creste dell’ Innominata e del Brouillard. Le salite della Cresta dell’Innominata, della Cresta del Brouillared, della Cresta Integrale di Peuterey, del Pilone Centrale hanno segnato tappe fondamentali della storia dell’alpinismo classico e sono tutt’oggi delle splendide ascensioni, di grande respiro, che ogni scalatore ambisce ad avere nel suo curriculum.
Come arrivare al Rifugio Monzino
Avvicinamento in auto
dalla Strada Statale 26, in direzione Tunnel del Monte Bianco, oltrepassare la rotonda di Courmayeur, dopo 2 km svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per la Val Veny. Proseguire per 5 km circa fino all’Area Pic Nic situata nei pressi del Bar Pramotton. Il parcheggio si trova sulla destra poco oltre.
Il sentiero
Dal parcheggio (1565m) si prosegue a piedi lungo la comoda strada pianeggiante che conduce ai casolari del Freney. Dopo aver attraversato i due ponti che permettono di attraversare la Dora di Veny e il torrente del Miage si devia a sinistra seguendo il sentiero 16 (cartello Rifugio Monzino).
Ci si innalza nel bosco fino all’attraversamento del ponticello sul torrente di Freney. Poco oltre si abbandona il sentiero che conduce al Lago delle Marmotte svoltando a destra. Da qui il rifugio e ben visibile in cima alla seconda barra rocciosa. Il sentiero conduce in breve al primo facile tratto di via ferrata.
La via ferrata

Rifugio Monzino Ghiacciaio
Riattrezzata completamente nel 2008 con materiale in acciaio Inox, la via ferrata si può suddividere in tre sezioni: la prima parte supera alcuni corti risalti rocciosi, è molto semplice e permette di prendere confidenza con il terreno e l’attrezzatura. Dopodiché si riprende il sentiero per alcune centinaia di metri di dislivello, fino ad arrivara alla seconda parte di ferrata, quella più impegnativa. Questa sezione, ottimamente attrezzata, permette di superare una barra rocciosa alta un centinaio di metri. Il primo tratto offre due possibilità di salita, quella di sinistra (consigliata in discesa) ricalca il vecchio tracciato, mentre quella di destra (consigliata in salita) sale in modo più diretto.
Una volta usciti da questo tratto di ferrata si riprende il comodo sentiero che aggira a sinistra la seconda barra rocciosa, superando i restanti corti tratti rocciosi che caratterizzano l’ultima parte della via ferrata. Da qui si prosegue per il sentiero lungo lo spallone dello Châtelet fino al Rifugio Monzino.
Per approfondire vedi www.trekkinginside.it/il-rifugio-monzino/ (bell’articolo da cui ho tratto le foto, di cui ringrazio gli autori)
La storia del Rifugio
È intitolato a Guido Monzino, infaticabile alpinista ed esploratore del XX secolo, che ne ha curato la costruzione e lo ha donato alla Società Guide Alpine Courmayeur.
Il rifugio in cifre
- Località: Il rifugio si trova sulla cresta rocciosa che divide il ghiacciaio del Brouillard dal ghiacciaio del Freney.
- Quota : 2590 m
- Telefono :
- +39.338.4839094 – Mauro
- +39.0165.809553 – Rifugio
- Sito : www.rifugiomonzino.com
- Apertura: 20 giugno – 20 settembre
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