Rifugio Valaccia e Sass de la Undesch … last minute
Per chi ama lo sci alpinismo la scelta del giusto itinerario in questo periodo dell’anno pone qualche difficoltà, soprattutto per chi, come me, parte dalla pianura e quindi deve fidarsi delle informazioni che trova sul web. L’annata, come tutti sappiamo, è stata scarsa di neve. Alle basse quote ormai il manto è agli sgoccioli.
Ed è così che decido di puntare il muso della macchina verso i quasi 2000 mt del passo San Pellegrino (TN), luogo strategico per lo scialpinismo al confine tra Veneto e Trentino. Purtroppo però, quando arrivo, vedo che la neve è davvero poca ed anche sul canale nord che porta verso cima Bocche affiorano veramente tanti sassi. I lati sud oramai sono in gran parte pelati. Io speravo che l’altitudine garantisse un buon innevamento, ma forse il vento ha fatto più danni di quanto mi immaginassi.
Sono veramente indeciso sul da farsi e quasi per inerzia proseguo lungo la strada fino a Moena. Non che scendendo mi aspetti di trovare condizioni migliori, anzi il rischio è trovare ancora meno neve. Tuttavia, da un po’ di tempo stavo guardando sulla cartina della val di Fassa la stradina che risale la val Monzoni fino all’omonima baita. Piuttosto che rompere gli sci sui sassi decido che è meglio fare una escursione breve ma che offre il vantaggio di portarmi in un punto di ristoro. La stradina, inoltre, sarà stata pistata a dovere e dovrebbe aver conservato un buon innevamento, arrivato alla baita poi deciderò che fare.
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Alla partenza, inoltre, trovo una decina di scialpinisti che stanno lasciando le automobili al parcheggio e questo mi conforta.
La stradina che risale la valle è ormai veramente scarsa di neve, tuttavia non si tocca neanche un sasso anche se il manto ormai assomiglia quasi a una pista da pattinaggio.
La vera Sorpresa ce l’ho quando arrivo alla baita: l’innevamento nella parte superiore dell’itinerario, per quel che riesco a vedere da qui, sembra buono. In breve, raggiungo il rifugio Vallaccia su neve a tratti gessosa e già molto umida.
Affronto il pendio esposto a Sud verso Cima Undici (Sass da le Undesch) su un firn già molto allentato dal caldo, ma ancora portante.
Il panorama dalla vetta è stupendo. In bella vista tutti i principali gruppi dolomitici: la Marmolada, il Catinaccio, il Latemar, il Sella. Lo sguardo spazia fino all’Ortles e al Cevedale.
Il tempo di dare un morso alla barretta e sono pronto per la discesa. E qui la grande sorpresa del giorno: nonostante il caldo, la neve è portante e non sfonda mai. La discesa fino al rifugio Vallaccia è divertentissima.
Il rifugio, per giunta, è aperto e Walter si dà da fare per dare a tutti quanti un piatto di gulasch o di zuppa di farro. Sulla terrazza si sta benissimo e indugio per una buona oretta, facendo chiacchiere con gli altri ospiti del rifugio.
Il resto della discesa è altrettanto divertente anche se la neve gessosa rende la sciata un po’ faticosa. Dalla baita Monzoni in giù la stradina invece è pappettosa al punto giusto, tuttavia non essendo mai troppo ripida non crea problemi. Gli ultimi metri sono su pista e mi permettono di arrivare con le solette integre al ristorante soldanella.
Devo dire che una giornata così oggi proprio non me l’aspettavo. Una gita che merita il massimo dei voti.
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